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L'economia della povertà rivela la povertà dell'economia. Chi non sconta gli errori rischia il fallimento e scarica scorrettamente sugli altri le sue colpe, trasformandole in tare ereditarie. Mentre i sistemi fabbricamercato chiudono e aumentano i disoccupati, non poche banche, responsabili della crisi economicofinanziaria, abus(ur)ano (dei) profitti: riversano le rendite soprattutto nelle tasche dei dirigenti quali forme non dovute di bonus esponenziali; contemporaneamente riducono il credito alle mediopiccole imprese costringendole a chiudere e a licenziare lavoratori, e ammorbando l'economia. La loro deriva finanziaria, etica e istituzionale genera una tormenta o valanga che precipita rovinosamente e ingiustamente sui poveri e sul Sud dei Paesi. S'aggrava anche il sottosviluppo del Mezzogiorno d'Italia causato inizialmente dalla politica economica, monetaria e fiscale postunitaria.